Aldo Mondino. Opere Anni '60
dal 07 Aprile 2012 al 03 Giugno 2012
La Galleria Cardi Pietrasanta (LU) è lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra Aldo Mondino. Opere Anni ’60, sabato 7 aprile 2012 alle ore 19.
Affianca l’esposizione il Cabinet 05. Aldo Mondino, curato dalla Galleria Cardi: allestimento di una vetrina presso la sede della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno in Piazza Duomo a Pietrasanta.
Aldo Mondino (Torino 1938 – Torino 2005; è vissuto a Torino, Parigi, Roma, Milano e ad Altavilla Monferrato), artista multiforme, non ha mai esitato a definirsi “pittore”. Dalla formazione parigina assorbe la passione per il Surrealismo, definito il suo primo grande amore.
L’Ironia e la Parola, pur declinate in maniera eclettica e multimaterica, sono una presenza costante nel lavoro di Mondino. I frequenti calembour nei titoli o sulle tele ne sono la dimostrazione. Spesso le parole stanno a monte del quadro o della scultura, diventandone non solo il titolo ma il soggetto stesso dell’opera.
Sono presenti in mostra un nucleo di opere concentrate fra il 1964 e il 1968, che testimoniano il flusso di produzione di Mondino dai “Quadri a quadretti” ai “Quadri con i palloncini”, significativa la presenza di un’opera come “Sole” del 1967, fra i pochi lavori realizzati dall’Artista mediante l’uso della corrente elettrica.
I Quadri a quadretti traggono ispirazione dagli album da colorare dei bambini, sono dipinti su masonite (materiale meno pittorico e più didattico della tela secondo Mondino) e divisi in due parti. In una delle due vi compare un soggetto colorato, l’altra metà è disponibile agli interventi del pubblico. Alle volte, dall’Artista veniva applicato, di fianco al quadro, un contenitore con dei colori per invogliare lo spettatore ad intervenire.
Nel 1964 i quadri a quadretti prendono come soggetto l’immagine emblematica di un’opera del pittore Casorati: una madre col bambino in braccio. Dello stesso anno è Tenda, un lavoro col quale Mondino vuole fare penetrare fisicamente lo spettatore attraverso il quadro. Riporta la stessa immagine e lo stesso concetto l’opera in mostra La porta, dove il medesimo quadro di Casorati raffigurato sulla tenda, sostituisce il numero di una camera d’albergo con relativo porta-chiavi.
I Quadri con i palloncini sono una serie di opere, eseguite dal ’65 al ’68, mediante le quali Mondino esegue una riflessione sulla pittura. Questi lavori sono tele dipinte alle quali viene fissato un filo a cui è legato un palloncino in plastica colorato (tagliato a metà per realizzare un perfetto trompe-l’oeil). Caratteristica peculiare di queste opere è l’illusione ottica provocata dal movimento verso l’alto del palloncino che, tramite il filo, sembra deformare alcuni elementi dipinti. “I Palloncini trascinano degli elementi del quadro verso l’alto, mentre in alcuni casi è il quadro intero che vola verso il soffitto.” A.M.
Lavori dello stesso periodo, ma che rappresentano tesi opposte, sono le Cadute: una serie di quadri la cui caratteristica è data da alcune lastre in plexiglas avvitate alla tela che, in teoria, non permettendo al colore di attaccare, ne provocano la caduta.
Aldo Mondino ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia: nel 1964, nel 1976 e nel 1993 con una vasta personale ai Giardini. È in quest’ultima occasione che Mondino invita i Dervisci di Konya a danzare nella sala.
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Affianca l’esposizione il Cabinet 05. Aldo Mondino, curato dalla Galleria Cardi: allestimento di una vetrina presso la sede della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno in Piazza Duomo a Pietrasanta.
Aldo Mondino (Torino 1938 – Torino 2005; è vissuto a Torino, Parigi, Roma, Milano e ad Altavilla Monferrato), artista multiforme, non ha mai esitato a definirsi “pittore”. Dalla formazione parigina assorbe la passione per il Surrealismo, definito il suo primo grande amore.
L’Ironia e la Parola, pur declinate in maniera eclettica e multimaterica, sono una presenza costante nel lavoro di Mondino. I frequenti calembour nei titoli o sulle tele ne sono la dimostrazione. Spesso le parole stanno a monte del quadro o della scultura, diventandone non solo il titolo ma il soggetto stesso dell’opera.
Sono presenti in mostra un nucleo di opere concentrate fra il 1964 e il 1968, che testimoniano il flusso di produzione di Mondino dai “Quadri a quadretti” ai “Quadri con i palloncini”, significativa la presenza di un’opera come “Sole” del 1967, fra i pochi lavori realizzati dall’Artista mediante l’uso della corrente elettrica.
I Quadri a quadretti traggono ispirazione dagli album da colorare dei bambini, sono dipinti su masonite (materiale meno pittorico e più didattico della tela secondo Mondino) e divisi in due parti. In una delle due vi compare un soggetto colorato, l’altra metà è disponibile agli interventi del pubblico. Alle volte, dall’Artista veniva applicato, di fianco al quadro, un contenitore con dei colori per invogliare lo spettatore ad intervenire.
Nel 1964 i quadri a quadretti prendono come soggetto l’immagine emblematica di un’opera del pittore Casorati: una madre col bambino in braccio. Dello stesso anno è Tenda, un lavoro col quale Mondino vuole fare penetrare fisicamente lo spettatore attraverso il quadro. Riporta la stessa immagine e lo stesso concetto l’opera in mostra La porta, dove il medesimo quadro di Casorati raffigurato sulla tenda, sostituisce il numero di una camera d’albergo con relativo porta-chiavi.
I Quadri con i palloncini sono una serie di opere, eseguite dal ’65 al ’68, mediante le quali Mondino esegue una riflessione sulla pittura. Questi lavori sono tele dipinte alle quali viene fissato un filo a cui è legato un palloncino in plastica colorato (tagliato a metà per realizzare un perfetto trompe-l’oeil). Caratteristica peculiare di queste opere è l’illusione ottica provocata dal movimento verso l’alto del palloncino che, tramite il filo, sembra deformare alcuni elementi dipinti. “I Palloncini trascinano degli elementi del quadro verso l’alto, mentre in alcuni casi è il quadro intero che vola verso il soffitto.” A.M.
Lavori dello stesso periodo, ma che rappresentano tesi opposte, sono le Cadute: una serie di quadri la cui caratteristica è data da alcune lastre in plexiglas avvitate alla tela che, in teoria, non permettendo al colore di attaccare, ne provocano la caduta.
Aldo Mondino ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia: nel 1964, nel 1976 e nel 1993 con una vasta personale ai Giardini. È in quest’ultima occasione che Mondino invita i Dervisci di Konya a danzare nella sala.