Gerusalemme, 1988
bronzo
164 × 110 cm
Opera autenticata
(pubblicato in Catalogo Generale vol. 1 p. 324)
Gerusalemme è stata una tappa importante nel cammino artistico di Mondino perché lo ha portato a riscopre le radici ebraiche della famiglia di sua madre, riportando alla luce un mondo e una tradizione che possedeva solo interiormente e che da quel momento, attraverso la sua arte, poteva essere raccontata con la sua consueta ironia. La forma e il senso delle sculture di Mondino sono spesso generati e condizionati dalla miopia dell’artista che, non riconoscendo da lontano la sagoma degli oggetti finisce spesso per sconvolgerli, dando vita a lavori unici e in qualche modo magici. Durante il suo soggiorno a Gerusalemme si avvicina al Muro del Pianto e il suo sguardo si sofferma su una “strana pianta con dei fiori neri“. Solo avvicinandosi scopre che quei fiori in realtà altro non sono che dei cappelli appesi a palma, da alcuni rabbini. Al suo ritorno in Italia decide di realizzare Gerusalemme, scultura in bronzo che, riprendendo anche certe ascendenze dadaiste, riesce a far rivivere l’ebraismo attraverso immagini quotidiane, fatte di abiti e cappelli, esprimendo così la sua libertà anche davanti alla religione.
164 × 110 cm
Opera autenticata
(pubblicato in Catalogo Generale vol. 1 p. 324)
Gerusalemme è stata una tappa importante nel cammino artistico di Mondino perché lo ha portato a riscopre le radici ebraiche della famiglia di sua madre, riportando alla luce un mondo e una tradizione che possedeva solo interiormente e che da quel momento, attraverso la sua arte, poteva essere raccontata con la sua consueta ironia. La forma e il senso delle sculture di Mondino sono spesso generati e condizionati dalla miopia dell’artista che, non riconoscendo da lontano la sagoma degli oggetti finisce spesso per sconvolgerli, dando vita a lavori unici e in qualche modo magici. Durante il suo soggiorno a Gerusalemme si avvicina al Muro del Pianto e il suo sguardo si sofferma su una “strana pianta con dei fiori neri“. Solo avvicinandosi scopre che quei fiori in realtà altro non sono che dei cappelli appesi a palma, da alcuni rabbini. Al suo ritorno in Italia decide di realizzare Gerusalemme, scultura in bronzo che, riprendendo anche certe ascendenze dadaiste, riesce a far rivivere l’ebraismo attraverso immagini quotidiane, fatte di abiti e cappelli, esprimendo così la sua libertà anche davanti alla religione.
ESPOSIZIONI
«Aldo Mondino. Moderno, postmoderno, contemporaneo», Museo d'arte contemporanea Villa Croce, Palazzo della Meridiana; installazioni site-specific: Palazzo Ducale, Palazzo Rosso, Palazzo Bianco, Palazzo Reale, Casa di Colombo, Acquario di Genova, Genova (GE), a cura di Ilaria Bonacossa, 24 settembre - 27 novembre 2016.
«Rules for illusions. Part II», Isabella Bortolozzi Galerie, Berlin, Deutschland, 4 luglio - 19 settembre 2015.
«Aldo Mondino: nomade a Milano», Fondazione Mudima, Milano, a cura di Gianluca Ranzi, Achille Bonito Oliva, 5 giugno - 19 luglio 2013.
«Aldo Mondino Nuova Antologia», Galleria M&D Arte, Gorgonzola (MI), 2 aprile - 6 maggio 2011.
«Aldo Mondino Scultore», Piazza del Duomo e Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (LU), a cura di Valerio Dehò, 12 settembre - 12 dicembre 2010.
BIBLIOGRAFIA
V. Dehò (a cura di), «Aldo Mondino Scultore», catalogo della mostra (Pietrasanta (LU), Piazza del Duomo e Chiesa di Sant'Agostino, 12 settembre - 12 dicembre 2010), Allemandi & C., Torino, 2010, p. 86.
A. Tosetti, F. Gualdoni, M. Gazzotti, «Aldo Mondino Nuova Antologia», catalogo della mostra (Gorgonzola (MI), Galleria M&D Arte, 2 aprile - 6 maggio 2011), M&D Arte, Gorgonzola (Milano), 2011, p. 84.
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