TAPPETI STESI, 1995

olio su eraclite
130 × 180 cm
Opera autenticata

(pubblicato in Catalogo Generale vol. 1 p. 684)
Photo Credits Giorgio Liverani, Forlì

I Tappeti Stesi trasformano l'ambiente in uno spettacolare souk marocchino e sono uno dei cicli di pitture-oggetto più conosciuti di Mondino, iniziato negli anni ‘80 e portato avanti no alla ne del decennio successivo.
I viaggi in Oriente sono sempre stati una grande fonte d’ispirazione, sia per i soggetti sia per la sperimentazione di nuovi materiali. In un bazaar di Tangeri l’artista trova per terra un pezzo di eraclite - un tamburato industriale - che con i suoi “occhi da miope” scambia per un vecchio tappeto. Come spesso gli capita, è proprio da quel difetto della vista, a cui tiene moltissimo in quanto modifica leggermente la percezione della realtà, che nasce l’idea stupefacente di dipingere tappeti su un semplice truciolato.
Come in un Trompe-l’oeil Mondino cambia il modo di vedere le cose e la loro funzione e così, usando questo materiale, ci trasmette la sua visione della realtà in cui l’immagine è multipla, paradossale e ingannevole. La trama dell’eraclite, povera e grezza, diventa la strabiliante simulazione di un nobile tappeto orientale.
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